Cadere per rialzarsi

Caporetto,disfatta, baratro, fine dei giochi.
Alla fine il momento che si temeva è arrivato.
Italia non qualificata ai Mondiali di Russia 2018.
Meritatamene, verrebbe da dire. Nelle due partite di spareggio con la Svezia, sono emersi tutti i limiti degli azzurri. Mancanza di idee a centrocampo, poca incisività degli attaccanti, e difesa che, per quanto blasonata, sente i segni dell’età.
Da quesdoppio impegno si è palesato u. Problema che spesso nei precedenti articoli, vi avevamo segnalato: Si investe poco sui giovani talenti di casa nostra.
Certo, forse al momento non se ne vedono, ma è pur vero che la nostra Federazione ha fatto di tutto in questi anni per non aiutare i giovani talenti ad emergere, preferendo soluzioni “straniere”.
Forse la disfatta azzurra era lo stimolo che serviva al movimento pallonaro per iniziare una rivoluzione interna e far cambiare mentalità, ritrovando quei valori e quei principi che spesso in passato hanno portato il nostro calcio ai fasti e alle glorie.
Forse, ma dipende da cosa succederà ora all’interno della Federazione.
Il fatto però che presidente e commissario tecnico preferiscano rimanere seduti sulle proprietà poltrone (o panchine) non fa ben sperare.
La Federazione non è composta, per fortuna, solo da loro.
Stiamo e veder cosa succederà nei prossimi giorni.
La qualificazione mancata deve e dovrà essere un’occasione per riflettere e rinnovarsi.
Spesse volte in Italia si cambia molto per non cambiare nulla. Ci auguriamo che questa volta non sia così, perché questo Paese ha bisogno di cambiare e di crescere anche nella mentalità, e quella sportiva potrebbe contribuire a far cambiare quella sociale.
Confidiamo e speriamo. Una volta caduti ci si deve rialzare. Sempre.


Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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