Imprese riuscite, traguardi ad un passo ed il sapore delle polemiche

Dal nostro ultimo intervento qui sul blog sono capitate molte cose.
Abbiamo visto l’incedere continuativo della Juventus in campionato, l’inseguimento del Napoli, la discontinuità dell’Inter, la forza mentale del Milan, ma soprattutto, nell’ultima settimana, abbiamo assistito a partite che probabilmente, nel bene o nel male, entreranno nella storia.
La Roma partiva nettamente sfavorita nel turno di Champions contro il Barcellona. Non era facile capovolgere la sconfitta per 4 a 1 subita all’andata. Ma la squadra di Di Francesco, con un chiaro esempio di forza di volontà, sacrificio e precisione è riuscita nell’impresa. 3 a 0 e Blaugrana a casa.
Magistrale per 90 minuti anche la prova della Juventus. Poi, il sogno che si infrange ad un passo dal traguardo.
Rmontare 3 gol ai “blancos” di CR7 non è cosa semplice, ma i bianconeri sono riusciti nell’impresa. Una prestazione di sacrificio, giocate semplici, schemi provati e riprovati, compattezza di tutti i reparti.
A pochi secondi dalla fine capita “il fattaccio”, l’episodio incriminato: fallo in area di rigore, secondo l’arbitro, commesso da Benatia che colpisce Isco. Proteste del capitano bianconero Gigi Buffon. Rosso diretto per lui. Uscita di Higuain per far entrare Szczęsny.
Cristiano Ronaldo sul dischetto. Tiro di potenza all’incrocio dei pali. Portiere che intuisce ma non ci arriva.
Gol del Real Madrid. Vittoria della Juventus per 3 a 1. Passaggio del turno per gli spagnoli.
Altrettanto esito nefasto ha avuto la partita della Lazio. Forti della vittoria in casa per 4 a 2, con una splendida prestazione sopratutto in fase costruttiva, i biancocelesti si sciolgono come neve al sole perdendo per 4 a 1 a Salisburgo e salutando l’Europa League. Un risultato del tutto inaspettato che avrà fatto sicuramente la gioia deti tifosi romanisti a pochi giorni dal derby della capitale.

Vogliamo soffermarci però su un aspetto emerso in questi giorni, ossia quello delle polemiche più o meno giustificate, o più o meno giustificabili.
Hanno fatto scalpore le polemiche dei bianconeri dopo l’uscita dalla Champions. Comprensibili e giustificabili nell’immediato, anche se sentire certe frasi da chi per anni ha rappresentato i colori azzurri fa un po’ specie.
Si potrà discutere quanto si vuole, se vi fosse o non vi fosse il fallo commesso da Benatia.
Si può anche discutere sul cartellino rosso dato direttamente a Buffon, capitano, senza neanche passare per l’ammonizione.
Ma ciò che dovrebbe far riflettere un po’ tutti a prescindere dal tifo, è che si tratta dell’ennesimo episodio che penalizza una squadra italiana in Europa.
I tifosi della Fiorentina dovrebbero ricordarsi della partita contro il Bayern di qualche anno fa.
Senza andare nel lontano 2010, basterebbe guardare quante squadre sono arrivate negli ultimi 5 anni ai quarti di finale o alle semifinali delle coppe europee. Basterebbe anche vedere le partite della nazionale e i risultati ottenuti dopo il 2006.
Sono dati che dovrebbero essere sufficienti a comprendere come siano altre nazioni a farla da padrone in Europa, e ciò grazie ad una migliore gestione dei propri campionati (con una migliore distribuzione interna degli utili e con una migliore crescita dei talenti presenti nei vivai), facendo crescere i propri club e di conseguenza raggiungendo traguardi importanti in Europa.
Solo la Juventus negli ultimi anni era riuscita a tener testa agli altri club europei e ciò probabilmente perchè dopo calciopoli la società bianconera ha posto in essere un progetto ben delineato e definito volto prima a crescere in Italia e poi, a ricalcare un ruolo importante anche in Europa, ringiovanendo la rosa, vendendo pezzi pregiati (a cifre maggiori rispetto a quelle a cui erano stati acquistati), senza però indebolirla visto che gli importi incassati venivano reinvestiti per l’ acquisto di nuovi giovani talentuosi.
Insomma, se Buffon, comprensibilmente si lamenta a “caldo” dell’esito della partita, tutti i torti forse non ha.
Che l’Italia abbia perso autorità è un fatto di cui molti si lamentano da un po’ di anni e forse una designazione arbitrale differente sarebbe stata più equilibrata. Sia ben chiaro, non si intende dire che la Juventus viene favorita in Italia (come molti invece sostengono), e che doveva essere favorita anche in Europa, si intende semplicemente dire che qualcosa di anomalo nella gestione del finale della partita dei bianconeri da parte dell’arbitro c’è stato o almeno la sensazione, da parte di chi scrive, c’è. Al di là del rigore che si può dare o non dare, quello che sembra anomalo è il cartellino rosso dato al capitano, anzichè il giallo. Qualcosa non torna.
A prescindere dalle riflessioni, sugli episodi di gioco e sul valore del nostro calcio, ciò che non si può condividere è l’attacco sul piano personale del capitano bianconero nei confronti dell’arbitro. Sono parole dure che non possono essere pronunciate da chi per molti, anche giovanissimi, rappresenta un simbolo sportivo. Forse il portierone rettificherà le sue dichiarazioni nei prossimi giorni, lo speriamo, per la sua immagine e per quello che rappresenta.
Ora rimane solo la Roma che può cercare di raggiungere l’ambita coppa dalle grandi orecchie.
Staremo a vedere cosa succederà.
Speriamo che per i giallorossi sia un’annata da incorniciare, ma sinceramente il timore che i prossimi arbitri dei giallorossi non siano all’altezza è abbastanza consistente.


Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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2 Responses

  1. Danilo ha detto:

    In parte condivido..ma evidenzio il primo juventino che critica buffon per le sue parole, rigore o non rigore, designatore o no

    • Kaisernik ha detto:

      È anche da comprendere che erano parole ‘a caldo’ quelle di Buffon. Però da un giocatore con la sua esperienza certe uscite ai microfoni appaiono quantomeno impulsive…

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