Bruschi risvegli

Nello sport, come nella vita, capitano strisce di successi consecutivi a cui poi seguono periodi di digiuno o comunque periodi non propriamente felici.
La cupidigia e la bramosia appannano la vista e la lucidità e ti fanno perdere il contatto con la realtà.
Certe volte,i demeriti e le mancanze altrui non ti aiutano nello spirito di autocritica facendoti vedere buono e bello anche quello che buono e bello non è.
Sempre e comunque le batoste servono come stimoli per rimboccarsi le maniche e ripartire.
Lo sanno bene gli interisti, soprattutto in questo loro annus horribilis.
Per anni vittoriosi in campo nazionale (ed internazionale), ora magicamente frastornati e bastonati da quanto la loro squadra sta combinando, vuoi perchè l’età passa per tutti, vuoi per scelte tecniche non propriamente felici, o vuoi per scelte della dirigenza, ora sembra tornata l’Inter di una decina d’anni fa.
Ma se prima le mancanze erano lievi o comunque gli avversari non erano all’altezza, oggi quelle mancanze sembrano invece grosse crepe.
Di certo c’è una squadra allo sbando, che ha compiuto una buona rimonta in campionato e dopo un periodo non esaltante, saluta anche, sul filo dello scadere, la maggiore competizione continentale.
Ci vorrebbe una scossa, un rinnovamento, quello che non è stato fatto gradualmente durante gli ultimi anni.
E che dire del Napoli?
Premesso che gli azzurri hanno fatto una Champions al di sopra delle aspettative e pure in campionato non stanno facendo male, i partenopei hanno pagato l’inesperienza o forse la mancanza di freddezza e lucidità in certe occasioni.
Il Napoli esce a testa alta, salvando quanto di buono fatto finora, in vista della prossima stagione.
Spiace per i tifosi, da sempre calienti (forse a volte anche troppo) ed affezionatissimi alla squadra, che già si vedevano più o meno sulla cima d’Europa grazie al loro entusiasmo e, in certi casi, al poco spirito critico.
Ma sia chiaro hanno comunque una squadra di cui andare fieri.
Sospiro di sollievo, invece, per i milanisti.
La partita di ritorno contro l’Arsenal per fortuna non è stata determinante per il loro cammino, ma non vorremmo che fosse un segnale inquietante per il futuro.
In attesa di vedere cosa combinerà l’Udinese in Europa League, non ci resta che vedere come si riorganizzeranno vincitori e vinti.
Certo è che chi è abituato da tempo a certi scenari ha più facilità di perseguire certi traguardi, agli altri non rimane che sognare per il futuro, lavorando sodo per il presente.

 
Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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