Come non risolvere un problema

Una buffonata.
Ecco che cos’è il decreto antiviolenza approvato dal Consiglio dei Ministri.
Analizziamo rapidamente nei punti più importanti.
Chiusura degli impianti non in regola e partite a porte chiuse: che bella idea! Peccato che gli incidenti a Catania siano stati fuori dallo stadio e non dentro. Se in occasione di una qualsiasi di queste partite a porte chiuse gli ultras delle due squadre si dessero appuntamento fuori dallo stadio ed iniziassero a menarsi lì, forse i geni che hanno ideato questo decreto capirebbero che così si bloccano i veri tifosi, quelli che vanno a vedere la partita: chi va con altre intenzioni non ha bisogno dello stadio aperto, tanto del calcio non gliene importa nulla, ha bisogno solo di un punto di ritrovo (e E quando gli stadi saranno a norma non succederanno più incidenti? I teppisti staranno seduti come agnellini a fare il tifo? Sogni, solo sogni.
Razzi e fumogeni banditi da tutte le partite: bene, ottima idea, e le spranghe, le mazze di legno, i coltelli non li bandiamo? Ricordiamo che in passato Marco Fonghessi, Giuseppe Tomasetti, Nazzareno Filippini, Antonio De Falchi e Vincenzo Spagnolo non sono morti per colpa dei fumogeni ma per la violenza inaudita di delinquenti travestiti da tifosi.
Controlli più severi all’ingresso dello stadio: peccato che gli oggetti proibiti vengano portati all’interno degli impianti sportivi parecchi giorni prima delle partite e quindi il giorno del match non c’è nulla da temere durante i controlli.
No alla vendita in blocco di biglietti ai tifosi ospiti: penalizza esclusivamente le piccole squadre, perché Milan, Inter e Juventus hanno tifosi sparsi in tutta Italia, quindi, ad esempio, durante Messina-Inter, quanti tifosi mercenari (come direbbe qualcuno) potrebbero entrare a fare il tifo per l’Inter pur esibendo un documento che certifica che sono nati nella città sicula?
Questo non è risolvere un problema, è mettere la testa sotto la sabbia, è avere una soluzione di comodo, eclatante, che mostri l’apparente durezza di chi governa (sia l’Italia che il calcio), che alla fine bloccherà lo spettacolo, ma non la violenza.
Adesso saranno tutti contenti, tutti si vanteranno di aver trovato la giusta soluzione, poi morirà qualcun altro ed il valzer ricomincerà.

Articolo di Mike75
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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