Cristiano Air Ronaldo

Martedì sera, nel mio districarmi fra i tanti impegni, guardavo distrattamente Roma-Manchester cercando di capire quale potrebbe essere stato il punto di svolta dell’incontro, dove si sarebbe potuto sbloccare il match, grazie a chi.
Sembrava equilibrata come partita, era chiaro che serviva un colpo di magia, un numero ad effetto, ma fino ad allora le due squadre si erano fin troppo rispettate. Poi ad un certo punto, dal nulla di un’azione uguale a tante altre, un’immagine ha bloccato il mio trafficare.
Mi ricordo l’immagine stampata su un poster che avevo in camera da bambino: un uomo nero con la canotta rossa, la lingua di fuori, le gambe alternate e il numero 23 sul petto e sulla coscia. La mano protesa in avanti, un pallone al suo interno. Sotto i suo piedi un nome, scritto a stampatello, nel foglio appeso all’armadio: Micheal Jordan.
Cambiava tutto martedì sera, colore della pelle, numero di maglia, colore della casacca. Ma è stato come un flash. Capelli ingellati in testa, numero 7 sulle spalle, casacca bianca per l’occasione. Saliva su, in cielo, con forza, veemenza, classe.
La stessa classe nel conciliare l’eleganza con un pallone, la forza con la coordinazione, l’irruenza con l’agilità.
La mia mandibola è scesa di colpo, la magia si è avverata. Cristiano Air Ronaldo ha appena segnato per i Diavoli Rossi e forse, grazie anche a questo gol, si è appena assicurato un posto nell’elite del calcio mondiale!

Articolo di Zanetti Capitano
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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