Denaro e valore

Per tutti gli amanti del calcio solitamente l’estate vuol dire due cose… tralasciamo la prima e andiamo alla seconda: il calciomercato!
Le squadre stanno cercando di potenziare le proprie rose ed al contempo di far cassa.
Sembra proprio che siano solo le squadre italiane a stare attente al cosiddetto fair-play finanziario, mentre spagnole ed inglesi spendono e spandono.
Circolano in questi giorni molte notizie su trasferimenti eclatanti che vedrebbero molte squadre di prima fascia del nostro campionato, privarsi dei pezzi pregiati per intascare vil denaro che potrebbe essere reinvestito.
Crediamo sia inutile trarre già adesso delle conclusioni sul potenziale delle squadre in vista del prossimo campionato solo sulla base dei movimenti effettuati e delle indiscrezioni che circolano. E’ ancora prematuro e bisognerà aspettare come di consueto per lo meno agosto per avere un quadro complessivo attendibile.
Ciò che dovrebbe far riflettere è quanto il vil denaro stia rovinando questo sport ed anche la pausa estiva che solitamente fa sognare e sperare molti tifosi.
Ne è un chiaro esempio il “caso Donnarumma”.
Uno dei talenti più promettenti del nostro campionato, forse per colpa del proprio procuratore, o forse per colpa della società e forse anche in minima parte, per colpa propria, sta rovinando l’estate dei propri tifosi e rischia di compromettere il proprio futuro.
Si è detto molto sulla vicenda.
Difficile allo stato dire chi abbia torto o ragione. Certo è che quando gli affari prevalgono sui sani valori sportivi il risultato è che a rimetterci sono tutti: società, giocatori, tifosi e nuove generazioni.
Per fortuna esiste anche il calcio giocato ed in questo periodo c’è l’Europeo Under 21, dove l’Italia sembra poter dire la propria grazie a dei giovani promettenti e ad un mister che riesce a valorizzarli.
Forse è da qui che bisognerebbe ripartire. Dai giovani, e dai “vecchi” che possono dar loro maturità ed esperienza, per farli crescere come calciatori e come uomini, in barba al veleno di questo ambiente di nome “denaro”. Alla fine dovrebbe essere la persona ad avere più valore del denaro e non viceversa.
Probabilmente siamo sognatori ma ci auguriamo (o comunque ci piace sperare) che prima o poi “il sistema” recuperi quei principi sportivi di cui una volta era pregno.


Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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