Emozioni

La vita, per quanto complessa o dura possa essere, è un insieme di emozioni. Alcune di queste, certe persone le vivono raramente (a volte anche mai), e ad altre a tali emozioni ci "fanno il callo".

Ad esempio l'Inter degli ultimi anni, era da lungo tempo che non vinceva. Se escludiamo lo scudetto "di cartone del 2004-05", è ritornata a vincere uno scudetto nella stagione successiva.
5 Campionati vinti di fila fino allo scorsa stagione, quella fatidica del triplete. Ma in questi anni le scene di esultanza irrefrenabile, scomposta e sopra le righe dei tifosi nerazzurri  (o di una buona parte di essi) ha fomentato quella sensazione di onnipotenza nerazzurra, tentando di cancellare il lungo digiuno, il ruolo di eterna seconda e le vittorie sfumate degli anni precedenti, oltre ad alimentare quella sensazione di antipatia nei tifosi avversari, più per il modo e lo stile per l'esultanza, che per la vittoria sul campo.

Cambiamo Paese e andiamo in Spagna.
Il Real Madrid vince la Coppa del Re, ed il Barcellona vince la Liga.
In questo caso le esultanze sono state un po' sedate. Il Real è arrivato al successo nel primo dei 4 classici di fine stagione, e l'euforia da esultanza doveva comunque essere adeguato agli impegni successivi contro il Barca. Infatti a parte Sergio Ramos che perde la coppa appena vinta sotto all'autobus a due piani, non abbiamo scene eccessivamente sopra le righe..
Di eccessivo rimane Mourinho, ma è sempre stato così, anche prima di vincere il trofeo.
Il Barcellona, invece ha vinto il suo terzo campionato consecutivo. Esultanza si, ma con parsimonia…
Qualcosa nell'aria ci dice che il meglio della "fiesta" potrebbe arrivare nella magica notte del 28 maggio contro il Manchester United, staremo a vedere.

Cambiamo campionato e spostiamoci nel Regno Unito, in una città in particolare: Manchester.
Qui a festeggiare, non è una sola squadra, ma un intera città
Il Manchester United vince il suo 19° campionato, il 12° dell'era Ferguson (in panchina dal 1986). Vera icona e monumento del calcio inglese. I tifosi dei Red Devils esultano anche se gli sfottò plausibili rivolti ai cugini del City devono essere rimangiati.
Infatti un certo Roberto Mancini riesce nell'impresa di riportare al successo la Manchester azzurra. 35anni dopo l'ultima Coppa di Lega. Emozioni che finalmente potranno provare i tifosi finora a digiuno.
Emozioni che può finalmente provare anche Mario Balotelli, il ragazzo-ribelle che è stato premiato come "man of the match" per il lavoro e per la qualità dimostrata nella finale. Un riconoscimento importante che assume maggior peso se si pensa che Balotelli non ha segnato e che quindi il premio è per il "lavoro sporco" eseguito dal giocatore.
Emozioni che magari potrebbero aiutare Balotelli nella crescita anche caratteriale
A Manchester, in ogni caso, esultanze comprensibili  ed euforiche per entrambe le squadre. Comunque non sopra le righe tra una pinta di birra e il tipico self-control britannico.

E ritorniamo in terra italica, a Milano.
Il Milan ritorna a vincere uno scudetto dopo 7 anni. Gustoso il ritorno al successo, dopo un periodo di vittorie internazionali ed un lento e triste declino in ambito nazionale.
Troppo tempo trascorso dall'ultimo scudetto, troppo tempo per chi è abituato a vincere e non ha altro che la vittoria nel proprio DNA.. Troppi successi lasciati in mano ai cugini nerazzurri.
Qui le esultanze sopra le righe, gli sfottò, le scene delirati, ci sarebbero potuti essere.
Nulla di eccessivo, nulla di rivoluzionario, quello che capitava in occasione degli altri scudetti rossoneri è capitato anche questa volta.
Forse la vittoria dopo il derby, aveva già dato ai tifosi la sensazione di successo.
Forse perchè maturato nel tempo, questo successo ha "spalmato l'euforia e la gioia", o forse la consapevolezza della propria forza o l'abitudine al successo ha contribuito, ma in ogni caso tutto da copione senza atteggiamenti spocchiosi o da snob.

Emozioni simili in tutti questi casi, ma diverse al tempo stesso.
Emozioni che si caratterizzano per il modo in cui il successo o la sconfitta sono arrivati, o che si distinguono per l'abitudine o meno al successo (o all'insuccesso), dal modo in cui le società le trasmettono ai propri tifosi, rimarcando in ogni squadra ed in ogni tifoseria un proprio stile, con la cultura o meno della sportività e della lealtà, o con un certo fair play, sia da vincitore che da sconfitto.
Emozioni nello sport, come nella vita.
Emozioni che in quanto tali non sono razionali ma, forse, soggettive.
Emozioni, appunto.

Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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