Errare humanum est!

Così hanno ripetuto i vertici del calcio dopo le polemiche scatenate dall’ultimo turno di campionato.
In particolare ha scaldato molto l’ambiente la vittoria rocambolesca dell’Inter che usufruendo anche di un calcio di rigore, dubbio, quando mancavano pochi secondi alla fine della partita che vedeva il Parma meritatamente in vantaggio ha ribaltato il risultato.
Il messaggio che oggi è stato ribadito da tutti i vertici del calcio, è che non c’é nessuna sudditanza da parte degli arbitri nei confronti delle grandi, ma ci sono solo errori fatti da uomini e che come tali vanno accettati.
Ma il tifoso, come il politico, per natura è fazioso e vede e commenta quello che più gli fa comodo cercando alibi e capri espiatori alle proprie delusioni e da sempre gli arbitri sono bersagli facili.
Quello che a noi comuni mortali appare evidente é che la classe arbitrale italiana, liberata da ogni pressione esterna, non ha più alibi per mascherare un’inadeguatezza complessiva abbastanza evidente.
Se oggi gli arbitri sono professionisti e guadagnano come tali, si devono pretendere da loro preparazione adeguata ed un livello tecnico proporzionato allo spettacolo calcio.
Questa ci sembra l’unica possibilità, sia nel breve che nel lungo periodo, per ridare credibilità ad un sistema che deve abbandonare definitivamente il tempo della caccia alle streghe.
Per chiudere un’annotazione di colore in questa nostra sempre più bizzarra Italia: chi oggi pretende giustizia ed accusa, solo ieri passava molto del proprio tempo a difendersi dalle stesse identiche accuse.

Articolo di Lallo
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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