Folklore

Partite entusiasmanti, che riportano la passione a livelli alti e fanno vivere intense emozioni.
Questo sono state il Derby di Roma ed Inter contro Barcellona.
In entrambe le partite i valori agonistici sono stati alti, Roma ed Inter hanno dimostrato di essere squadre capaci di ribaltare situazioni che sembravano irrecuperabili.
La Roma ha dimostrato di non essersi ritrovata in testa al campionato per caso, rimontando quando tutto sembrava perduto. Ma soprattutto è stata la vittoria di un allenatore che ha saputo osare con coraggio sostituendo i simboli della squadra giallorossa. Ranieri si sta togliendo molte soddisfazioni, prendendosi di conseguenza anche molte rivincite.
In rimonta anche la vittoria dell’Inter contro i campioni del mondo in carica, impresa sicuramente più prestigiosa non ce ne vogliano i tifosi laziali ma lo spessore del Barcellona di Guardiola parla da solo. Ed anche qui l’allenatore ha segnato un altro punto a suo favore e finchè vince, antipatico quanto si vuole, ma Mourinho è difficilmente criticabile.
Ebbene nonostante queste due splendide vittorie da celebrare dove sarebbero potuti scorrere fiumi d’inchiostro sugli artefici di queste imprese l’attenzione si è concentrata su due attori non protagonisti delle due serate, marginali rispetto al gioco, due avvenimenti puramente folcloristici.
Totti ed il suo gesto goliardico e Balotelli ed il suo litigio con il pubblico.
Senza entrare nel merito delle due vicende, lascia amareggiati vedere che oramai il calcio giocato interessa meno del contorno, ci interessano di più gossip e polemiche che gol ed azioni. Forse sull’onda dei mille programmi televisivi anche il calcio si sta adeguando e trasformando: da grande carrozzone a mediatico reality.
Continuiamo così, facciamoci del male.

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Articolo di Lallo
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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