La maledizione dell’uomo nero

Questa è una storia strana, a tratti surreale, che ha due protagonisti: un violinista e un uomo nero.
Il violinista è un ragazzo giovane, di bella presenza, che ha imparato sulla sua pelle che per suonare bene uno strumento non basta essere in una grande orchestra, non basta nemmeno essere un grande solista, ma ci vuole un’orchestra in cui tutti suonino la stessa musica, in cui non esistano solisti, ma solo un grande affiatamento di gruppo.
Ed è così che dopo una fallimentare esperienza nella Filarmonica di Milano, approda in un’orchestrina di Firenze dove dà il meglio di sé perché si sente parte di un progetto, si sente l’uomo giusto nel posto giusto.
Ma un giorno accade l’imprevisto: il violinista prende una stecca perché invece di pizzicare le corde del suo strumento con l’archetto usa per sbaglio la mano.
Succede così che qualcuno se ne accorge e glielo fa notare, succede che lui tenta di giustificarsi goffamente raggiungendo lo scopo contrario che si era prefisso: gli altri si arrabbiano ancora di più.
Lo stesso giorno un uomo nero stava avendo finalmente la sua rivincita.
Nessuno lo amava, tutti lo odiavano, ognuno pensava che ce l’avesse con lui, persino i bambini pensavano che fosse cattivo, perché i genitori glielo proponevano come una figura dalla quale diffidare, una persona corruttibile che tenta in tutti i modi di fregare gli altri.
Ma quel giorno l’uomo nero dimostrò di essere buono, di essere onesto e si assunse pubblicamente una colpa che nessuno (o forse rare eccezioni) prima di lui si era addossato: ha sbagliato e deve rimediare e il destino gli dà una mano servendogli su un piatto d’argento l’occasione giusta per farsi perdonare.
E così in un colpo solo sono tutti contenti e lui pregusta già la sua giornata di gloria non potendo prevedere che il violinista gli avrebbe rubato la scena, che il musicista avrebbe attirato tutta l’attenzione e che pochi lo avrebbero lodato e complimentato come meritava.
E’ il triste destino dell’uomo nero, rimanere tale per la vita, perché passato quel giorno, nessuno si sarebbe più ricordato di quello che aveva fatto e, mentre il violinista cancellerà la stecca tornando a suonare come sa fare, lui tornerà il nemico di tutti, quello fischiato e insultato mentre il violinista viene portato in trionfo.


Articolo di Mike75
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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