Lo zoo

Capita. Tanto tempo abituati a viaggiare liberi per la savana, incuranti del tempo e dei pericoli. In un mondo privo di ostacoli, con il vento che ti accarezza e con la gioia di correre che ti fa gioire per lo sforzo dei tuoi muscoli. Non come gli animaletti da soma, abituati invece a portare carichi gravosi, presi in giro e maltrattati, umiliati e offesi. Costretti ai lavori più umili, mai ammirati ma sempre disprezzati. Quando l’entità decise i ruoli questo fu il risultato. E a nulla valsero le proteste, le minacce, le preghiere: i primi liberi e i secondi schiavi. Ma nella mente dei primi il pensiero era piatto. Liberi dai pericoli e con la divinità al loro fianco a cosa serviva pensare? I secondi invece con tutto quel subire non avevano nemmeno il tempo di formulare un pensiero. Questo fu deciso nella notte dei tempi e nulla mai cambiò.
Ma se …. Per una volta …. Le cose cambiassero? Se per miracolo si potessero invertire le sorti del fato? E avvenne. Quel giorno le cose cambiarono. I lupi scesero nella pianura a mangiare i diavoli. La montagna a schiacciare l’aquila, l’elefante contro il lupo (di mare), i duchi conto i portuali. Quel giorno così infausto in cui anche i dottori se la presero con i loro signori, accadde che l’umiliato animale umiliò il nobile animale. L’asinello si ribellò contro la zebra. Usò gli strumenti propri della zebra e ottenne un’ingiusta quanto umiliante vittoria. A nulla valse al nobile animale urlare all’ingiustizia e alla miopia (sospetta?) dei quattro saggi che governarono l’evento, il risultato fu sancito. “Chi è causa del suo mal pianga se stesso” recita l’adagio, ma chi per tanto tempo compie misfatti e si bea di ciò non dovrebbe alla prima occasione urlare all’ignomigna che da sempre l’accompagna e che anche quest’anno non a mancato di stare al suo fianco, ma tant’è, i nobili non vogliono sentir ragioni quando l’ingiustizia per una volta la subiscono …
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Articolo di SCA-TTANTE
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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