Napoli violenta

Colpire tutti per punirne uno.
E’ questa ormai la demagogica politica attuata dalle alte sfere in Italia per dimostrare che con il pugno duro si può risolvere qualsiasi problema.
E’ successo nelle pubbliche amministrazioni con l’ormai famoso ministro Brunetta, succede nello sport e più specificamente nel calcio.
Un manipolo di pseudoultras del Napoli assalta un treno prima dell’incontro della squadra partenopea con la Roma e questo diventa il pretesto per una punizione esemplare: non solo vietare le trasferte a tutti i tifosi biancoazzurri, ma chiudere entrambe le curve del San Paolo ai tifosi di casa come se un gruppo di delinquenti possa rappresentare un’intera tifoseria, come se chi va allo stadio solo per sfogare la propria violenza non potesse andare in un altro dei settori aperti al pubblico.
L’importante è trovare una soluzione che faccia scalpore, che dia a tutti l’impressione di essere un atto di forza, ma che in fin dei conti non serve assolutamente a nulla.
Ma l’Italia, ormai lo sappiamo, è fatta così: non si possono mai prevenire i problemi, non si deve mai trovare una soluzione definitiva, ma si ricorre sempre alla provvisorietà, perché, se un problema venisse risolto una volta per sempre, tutti si dimenticherebbero che è esistito e si è fatto qualcosa per risolverlo, meglio mettere la testa sotto la sabbia, meglio lasciarlo sott’acqua aspettando che emerga di nuovo per poi ricominciare il circolo vizioso delle soluzioni temporanee.
Intanto i tifosi del Napoli non potranno andare in curva, perché ora i cattivi sono loro, i cattivi sono tutti in napoletani (come lo sono stati tutti i catanesi, tutti i bergamaschi e così via), tutta una tifoseria che ha riempito lo stadio anche in serie C, che ha dimostrato sempre grande passione a attaccamento alla squadra, che per colpa di un gruppo di delinquenti è stata dipinta come la feccia del calcio italiano.
E ora avanti un altro…

Articolo di Mike75
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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