Plus ça change, plus c’est la même chose

Eccoci a noi. Le note vicende di cui oggigiorno si parla si ripercuotono sulla povera Eupalla e causano scompensi sulle maglie rossonere, neroazzurre, tintaunita ed altre azzardate combinazioni. Ma è il periodo, sono le circostanze e le contingenze a guidare i fatti ed i misfatti. Ecco quindi che il fair play porta i lontani parenti (cugini non lo sono mai stati) a tirare il freno a mano, pur di farsi raggiungere dai mai domi ragazzi del visionario presidente mezzadro. Lungi dal capire che per costruire un ciclo bisogna ragionare in prospettiva, dopo aver scaricato l’unico allenatore che poteva costruirgli il mito, eccolo infatti affidarsi al bravo Leonardo, abile si sa a far coincidere i reumi e gli elogi e a far girare gli arzilli gerontici campioni in maniera efficace (contro i piccoli del campionato, ovviamente). E adesso messi in cascina anche i recuperi eccoli li, secondi in classifica pronti a giocarsela. D’altronde senza avversari degni di questo nome, con i lupacchiotti in cerca di un’identità e di un padrone, e con i gobbi troppo inclini a identificarsi nel proprio nomignolo, non si poteva certo fare altro per rendere vivo il campionatine nazionale. Così si potrà tirare avanti ancora un po’. Eupalla si potrà beare di interesse e interessi, mentre lo stanco governo di questo paese potrà litigare ancora un po’ su facezie, gelminate, brunettate, e altre non identificate ‘zzate per tirare almeno fino a primavera inoltrata. E tutto torna. Pur di prenderse alcuni voti al sud, il diabolico presidente ingaggia uno dei più prodi figli di quel sud, di quella puglia in particolare, da cui è stato vendolianamente scacciato a più riprese. E se riesce a prendere più voti di “Cetto” allora anche il terzo polo che del sud si preoccupa e conta di farsi rappresentare dovrà stare attento. L’aquilotto romano non basterà, almeno sino a quando tra parenti ed affini non smetterà di invadere se stesso. Ma ripeto è tutto scritto. Si tratta solo di consolidare equilibri e pesi, zone di influenza e quote di mercato. Si sa che colui che come “Cetto” è attratto da ciò che alimenta la forza trattiva dei carri anche quando il buon senso, la morale, l’età e la legge magari lo sconsiglierebbe, colui dicevo ha costruito uno squadrone elettorale, mettendo dopo anni le mani al portafoglio per spendere, e non per prendere, e ha per l’appunto costruito una strategia precisa. La cosa importante infatti come ci ha fatto capire l’”umilissimo” portoghese degli scorsi anni, è far capire che si è in difficoltà, che il risultato nasce dalla sofferenza e dalla fatica, e che se così si farà l’esito sarà amplificato. Poco importa se poi si acquistano le prestazioni proprie, altrui, o di talaltri, e se si gioca senza avversari di rilievo, l’importante e comunicare la sofferenza e umanizzare la pecunia che ciò ha necessariamente comportato. Ecco quindi che scampata la sfiducia e ricompattate (e ricomperate) le fila, si può procedere almeno fino a primavera, con un avversario temibile e degno di nota che potrà far capire come il beneamato diabolico presidente si sia anche questa volta sacrificato per noi, e quindi anche noi dobbiamo restituir il favore. Come in Marchionne così in Eupalla. Il sacrificio è ciò che ricompatta i poveretti, e che ringalluzzisce i vecchietti.
E noi convinti sempre che si tratti di “sport”
Meditate gente meditate.

Voster semper voster SCA

Articolo di SCA-TTANTE
A Cura del Gruppo giornalistico di ScudettoWeb

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