Terzo raduno scudettiano: 09-10/06/2012 – 2^ parte

Dopo la prima puntata, ecco la seconda e ultima parte del resoconto del terzo raduno scudettiano, svoltosi il 09 e 10 giugno 2012 a Soliera (Mo).
Sarà sempre Tittore a raccontarci che cosa è accaduto. 🙂

 
SECONDA PARTE
Il complesso sportivo dove si trova il campo di calcetto comprende anche due campi da calcio, uno da calcetto in erba (poca), palestra e bocce.
Una volta scesi dalle nostre auto ci rendiamo conto che il giugno 2012 non è come il giugno degli scorsi anni. Infatti, la palestra è diventata un centro di accoglienza per i terremotati con cucina, servizi, brande. Tende sparse qua e là sui prati vicini. Prendiamo contatto con il custode che ci mette al corrente della situazione.
Il campo di calcetto al coperto, quello “nostro” per intenderci, ha al suo interno sette-otto brande che di notte accolgono altrettanti terremotati. Ci dice che non ci sono problemi, si possono spostare e poi le rimetteranno al loro posto dopo il match. Andiamo a vedere. Le brande sono lì ed è facile spostarle, ma a parte il fatto che tutto intorno è pieno di brande ripiegate, che sono potenzialmente pericolose, il tendone è completamente chiuso e dentro ci fa un caldo asfissiante che se non ci ammazza il terremoto sicuramente lo fa giocare lì sotto. Insieme al custode, gentile e disponibile nonostante il momento per loro tutt’altro che facile, cerchiamo di trovare una soluzione.
Ci chiede se ci va bene giocare lì vicino nel campo da calcetto in erba (poca). Anche per non mettersi a spostare brande e tendoni, quasi per rispetto per quei “letti” rifatti con cura, decidiamo di cambiarci lì negli spogliatoi e di andare nel campo in erba (poca).
Quando arriviamo al campo scopriamo che se di erba ce n’è poca, di righe neanche l’ombra, al loro posto un bel muro scrostato e una rete sostenuta da robusti paletti di legno che però Kavos con “l’appoggio” di Jackal riuscirà a spezzare…meglio un palo rotto che subire un gol!
Alle 17 circa, il calcio d’inizio. Due ore tiratissime con il risultato sempre in bilico, i rossi con un uomo in meno rispetto ai gialli che hanno però fornito il raccattapalle-cronometrista; Carea, uomo-squadra che si sgola invitando Tony Manero a passare una buona volta il pallone: ma-io-ho-fatto-quattro-reti; Beppo che si scopre portiere paratutto (salvo i rasoterra); Poohfan la stella dei rossi, autore di due splendidi goal ma con problemi di adattamento alla latitudine; Digital una sicurezza là davanti (e chi lo smuove?); Fonfluss poco vistoso ma indispensabile nelle trame di centrocampo; The Boss il regista che tutte le squadre (specialmente i rossi) vorrebbero avere, Zhaman, sarà stata la maglietta nera, ma su quella fascia non si passa; Massituo autore di un goal che passerà alla storia (l’unico ripreso dalle telecamere); Kavos, uno dei più allenati, che oltre ai paletti riesce spesso a spezzare le azioni degli avversari; Jackal, rompe il gioco degli avversari, riparte, calcia in porta, duro (lo so per certo) e corretto nei contrasti; Equus, una muraglia umana, ispirato dall’Oscura Presenza della quale porta il nome sulle spalle…; io che so solo una cosa, DEVO vincere, un anno di sfottò gratis a Carea non ha prezzo! Per la cronaca, Gialli battono Rossi 10-8. I Campioniii di scudettoooo siamooo noiiiii!
Alle 19:00 fischio finale. Ci dirigiamo, o meglio, ci trasciniamo verso gli spogliatoi. Allestiamo un banco-premiazione che neanche in Champions, ma il Berlucchi fresco è buono, e la coppa bella. Beppo si è lasciato andare, neanche la sua ragazza la bacia così!
Poco prima delle 20 siamo all’Oca Bigia.
Beppo come un novello Cerbero ci assegna i posti, volentieri ci sediamo. E subito si alza un brusio che solo i buoni piatti della tradizione emiliana riescono a smorzare. La paura del terremoto? Scommetto che nessuno ci pensa più. Guardo l soffitto della sala da pranzo, le robuste longarine d’acciaio che intersecano le travi di legno sono davvero rassicuranti. La cena scorre via anche troppo velocemente, arriva il momento di distribuire i gadget.
Ognuno di voi ha la busta in mano? Apritela! La maglietta celebrativa del raduno dell’Oca piace a tutti (spero). Ma come? Il nome di Equus non c’è? Mi dispiace! La colpa è mia! Alla fine con “Equus” e le firme aggiunte a mano la sua maglietta è la più coreografica. Ma non è finita, c’è anche il vino, ma non il lambrusco, bensì quello portato da casa, il Chianti con etichetta personalizzata “scudettoweb”. So già che alcune di quelle bottiglie non arriveranno a lunedì.
Alle 23:30 ci alziamo e ci spostiamo su nella “sala giochi”. Massituo sale in regia e propone una serie di giochi. Noi vogliamo rifare quelli dello scorso anno e allora vai col Lupus! Noi “vecchi” che pensavamo ormai di conoscere il gioco come le nostre tasche veniamo spiazzati dall’introduzione di nuovi personaggi.
Però così il gioco e più bello e l’abile guida di Massi lo rende veramente divertente anche per chi è alle prime armi (come quasi tutti noi). Fra lupi, villici, medium, massoni e veggenti è successo di tutto. Beppo e Fonfluss non commettete mai crimini che vi beccano subito! Alla fine del gioco Kavos, Fonfluss, equus e Jackal a malincuore ci salutano.
Noi rimasti cambiamo. E’ il momento di Coyote, il gioco di numeri cervellotico ma coinvolgente. A parte il fatto che nessuno riesce a memorizzare come si fa a vincere, bisogna dire di più o di meno del numero precedente? Beppo con la sua politica del “passo” porta a casa un bel risultato mentre c’è chi accusa la stanchezza di una lunga giornata e sente gli occhi che si chiudono (io). Gli irriducibili mettono su un pokerino veloce veloce. Sono le 3:45. Mentre Massituo, Digital, Poohfan, Boss e Carea si dividono le fiche (quelle di plastica, rotonde), io Vado a letto. Già mi aveva preceduto Tony Manero che a dispetto del nick non è avvezzo alle ore piccole. Anche Beppo saluta la compagnia. Alle 4:30 la ginocchiata di Carea contro l’angolo del letto mi fa Capire che la serata per tutti è conclusa.
Poche, pochissime ore dopo sono già in piedi. Piano piano tutti si svegliano, anche se Tony e Beppo li dobbiamo quasi buttar giù dal letto. Andiamo a far colazione nel medesimo bar dell’anno scorso. Ultimi discorsi, ultime battute. Sul volto di ognuno leggo la soddisfazione per aver partecipato a questo evento che nonostante tutto mi sembra che abbia portato divertimento a tutti noi. Per quanto mi riguarda stima e rispetto per tutti, una conferma per i “vecchi” un giudizio sopra le attese per i “nuovi” a partire da the Boss per finire a Poohfan passando per Zhaman con il quale ho condiviso il viaggio di andata e ritorno e grazie a lui se il tempo è passato più in fretta.
E’ stato veramente un bel raduno, nessun resoconto riuscirà mai a far comprendere in pieno la bella atmosfera che si crea quando siamo lì. Bisogna esserci per capire!
Le ultime righe le dedico alla bella proprietaria dell’Oca Bigia, che durante la cena con il suo toccante racconto del terremoto è riuscita a farci stare tutti in silenzio per dieci minuti.

Guarda le foto del raduno
I video del raduno-1 (Massituo in goal)
I video del raduno-2 (Uscita dallo “stadio”)

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