Testa o croce?

Il viaggio a Kiev è per l’Inter crocevia fondamentale per il suo cammino nella Champions.
La minaccia maggiore, però, non è rappresentata dalla forza dell’avversario, già capace di far tremare i nerazzurri nella partita di Milano e neanche dalle avverse condizioni ambientali bensì dall’emergenza sanitaria causata dall’epidemia del virus H1N1 dell’influenza A che ha colpito l’Ucraina e che in queste ultime ore si sta propagando sempre più velocemente, a tal punto che le autorità di Kiev hanno invitato i tifosi della Dinamo a non andare allo stadio.
Anche nel nostro paese nelle ultime ore si sono moltiplicati i presunti casi di contagio, mentre sono ancora tutte da verificare le cause di alcuni decessi imputati al virus stesso.
E’ difficile distinguere, al momento, tra gravata del virus e psicosi collettiva anche perchè i media come al solito sparano titoli ad effetto puntando all’ascolto più che a dare informazioni utili.
In tutto questo caos, l’Uefa ha chiaramente imposto ai due club di giocare la partita, del resto se non si è fermato il carrozzone di fronte a tragedie ben più gravi come si può credere che ci si fermi davanti ad una semplice influenza.
Si giocherà e magari l’arbitro invece della classica monetina lancerà in aria una bell’aspirina.
All’Inter non resta che sperare di vincere il sorteggio.

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Articolo di Lallo
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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