Diavolo sul campo e sul mercato

Scudetto doveva essere e scudetto è stato.
Lo avevamo detto l'ultima volta, al Milan mancava veramente poco per portare a casa il 18° titolo. E quel poco è arrivato.
Dopo 7 anni di digiuno il Diavolo Rossonero torna al successo italico, interrompendo la striscia di successi più o meno discutibili dei cugini nerazzurri. Interrompe la striscia e forse pone fine al ciclo interista (ma è comunque troppo presto per dirlo).
Il successo è senz'altro merito dei giocatori, che affamati di vittoria hanno finalmente dimostrato la loro classe, smentendo le voci che li davano per "bolliti" o per "anziani a fine carriera". Merito dei giocatori, vero, ma merito anche di Mister Allegri capace di imporsi nelle scelte e di amalgamare il gruppo dentro e fuori lo spogliatoio, senza farsi mettere i piedi in testa dai "senatori", rinnovando il modo di gioco della squadra, capace anche di dare spettacolo.
I punti deboli dell'anno passato, in primis la difesa ed in secundis l'assenza di un attaccante che facesse reparto da solo, sono stati ampiamente colmati nel corso del mercato estivo e di quello invernale.
Innesti come Thiago Silva ed Ibrahimovic hanno colmato i buchi,  poi Van Bommel ha sopperito all'assenza prolungata di Pirlo e il colpo di gennaio di Cassano è per i tifosi dal palato fine che oltre alla sostanza del risultato gradiscono anche la forma delle belle giocate di Fantantonio.
Un successo della società quindi, e per forza di cose anche del Presidente.
Si, quel Presidente che sborsa fior fior di quattrini per accontentare i tifosi, comprando grandi campioni.
Ogni volta che politicamente annusa l'aria di possibili elezioni anticipate eccolo pronto a smentirsi da solo, spendendo e spandendo denaro a destra e a manca nel mondo di Eupalla, andando contro al periodo di crisi che il Paese sta affrontando o andando contro se stesso che fino a poco tempo prima diceva di non voler o poter spendere per il Milan.
Certamente mosse politiche, che ai malpensanti farebbero pensare che il Milan sia solo un mezzo per riscuotere consensi, più che una vera e propria passione di cuore.
Poi per fortuna si vede l'esultanza positiva, solare e spontanea di un dirigente come Galliani che fa pensare che in fondo in fondo qualcuno (dei piani alti) che ci tiene al Milan, al di là della politica, c'è eccome.
Onore al Milan quindi, che mette  in bacheca questo Scudetto meritato sul campo, in un campionato forse più spettacolare ed equilbrato di quanto avvenuto negli ultimi anni, con una lotta tra 3-4 squadre al vertice che ha reso il tutto più emozionante, e forse di maggior prestigio.

Lo scudetto è loro!
Ma non c'è tempo per festeggiare troppo, tra poco è il turno della Coppa Italia e anche quella potrebbe finire a Milano.
In quale sponda, è tutto da vedere…

Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalitico di ScudettoWeb

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