Senza speranze

Ci sono calciatori fondamentali, quelli che quando giocano ti risolvono una partita, quelli che ti fanno impazzire con una giocata, quelli che ti fanno innamorare del calcio con un dribbling, quelli che ti fanno esultare con i goals, quelli che ti fanno vincere un campionato, una coppa, un mondiale.
A questi giocatori è difficile rinunciare, perché si sa già in partenza che sostituirli sarà difficile, forse impossibile.
E’ successo alla Roma quando ha perso Totti, un giocatore unico in tutte le sue sfaccettature, un uomo che rappresenta la sua città e le sua squadra, che da solo sa accendere una tifoseria e far innamorare calcisticamente di lui anche chi non è tifoso della Roma.
Era successo con Diego Armando Maradona, un campione per il quale è inutile spendere parole, sarebbero sprecate, impossibile descrivere tanto talento.
E che dire del Brasile che ha perso un mondiale contro la Francia perché il suo giocatore più rappresentativo, Ronaldo era in pessime condizioni?
E’ per questo che per qualunque squadra è difficile rinunciare ad un pilastro, ad un grande calciatore, è per questo che sapere di affrontare una manifestazione importante senza un leader ti porta ad essere pessimista prima ancora di iniziare.
E’ per questo che oggi una domanda mi sta torturando continuamente, un dubbio atroce, una brutta premonizione: penso agli Europei, penso alla nostra Italia, a noi che siamo campioni del mondo, rifletto e mi domando: come faremo senza Iaquinta?

Articolo di Mike75
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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