Victoria Blaugrana!

Barcellona Campione d'Europa
(Foto: Repubblica.it)


Barcellona campione d’Europa, per la quarta volta in dieci anni, e per di più realizzando il secondo triplete. E’ questo il responso della finalissima di Champions League giocata a Berlino.

I Blaugrana partivano con i favori dei pronostici, forte dei tre talentuosi tenori lì davanti: Messi, Neymar e Suarez, senza dimenticare i vari Iniesta, Dani Alves a rifornirli con giocate preziose e palloni utili. La Juventus al di là dell’assenza pesante di un condottiero come Chiellini, metteva in campo non solo quella fame di vittoria che la contraddistingue ormai da alcune stagioni, ma anche l’orgoglio. I Bianconeri non avevano nulla da perdere con l’ennesimo scudetto vinto e la decima coppa Italia, già aver raggiunto la finale del palcoscenico più prestigioso era un traguardo importante, soprattutto dopo le prestazioni europee deludenti delle scorse stagioni.
Certo, il gol al 4° minuto di gioco di Rakitic, non ha aiutato la formazione italiana e ha rischiato di essere una mazzata pesante. Ma la Juventus non ha mollato, ha stretto i denti e al 55° con Morata, raggiunge un pareggio che fa sperare i suoi tifosi. La “Pulce”  Messi sembra più reattiva nel secondo tempo, incursioni, accelerazioni e giocate di classe, preoccupano e non poco la difesa bianconera che deve piegarsi nuovamente, 10 minuti più tardi, al gol di Suarez. Da lì in poi la Juventus va all’assalto forse rischiando più del necessario, ma così doveva essere fatto. Nelle battute finali, come spesso accade, chi è in vantaggio tergiversa, con sostituzioni, falli innocui subiti, che vengono accentuati tanto da renderli teatralmente gravi, insomma tutte quelle piccole cosucce consentite dal regolamento che di solito mette in pratica chi ha paura di veder sfuggire il proprio obiettivo a pochi passi dal traguardo, ed è così che si arriva al definitivo 3 a 1 a tempo di recupero abbondantemente scaduto con consegna di questo ambito trofeo alla società Blaugrana.

Nessuno nega il valore del Barcellona, che ha vinto meritatamente, ma la Juventus, a parte il nervosismo iniziale ha dimostrato di essere cresciuta e tanto, in ambito internazionale andando ogni più rosea previsione di inizio anno e dimostrando che il calcio italiano può ancora dire la sua contro avversari temibili e temuti. Al di là di questo, la vittoria bianconera, avrebbe potuto consentire al nostro calcio il ritorno della quarta italiana nel massimo palcoscenico continentale.
Ci sono tifosi di altre squadre che godono per il risultato di Berlino, probabilmente dimenticandosi che la loro squadra non si è qualificata per la prossima stagione di coppe europee e dimenticandosi che forse aumentare il numero di partecipanti avrebbe potuto significare maggiori chance (e maggiori introiti) anche per la propria squadra.
Ci sono poi altri che godono pensando all’unico triplete ottenuto da una squadra italiana ma se se si guarda bene, si può notare come quel risultato sia ormai datato e che attualmente quella squadra non è minimamente in grado di ripeterlo. E se quel risultato, per quanto prestigioso poteva rappresentare il culmine del successo e magari l’inizio di un ciclo, è altrettanto vero che dopo quello storico traguardo, quella squadra si è lentamente e inesorabilmente sgretolata. D’altronde spesso quando il presente non è positivo ed il futuro è tutt’altro che roseo c’è la tendenza a vivere di ricordi.

E’ normale ed è da sempre così: chi vince spesso non sta simpatico, gli sfottò fanno parte del calcio, ma ciò che ha dimostrato la Juventus è che per crescere ci vuole: tempo, coraggio,costanza, determinazione e forza. Quella di ieri sera al di là del risultato è una prestazione che non solo dimostra come per perdere una finale prima bisogna arrivare a disputarla (perchè è facile canzonare qualcuno, senza mettersi in diretta competizione con lui), ma dimostra anche che la strada intrapresa dalla dirigenza bianconera negli ultimi anni è quella giusta per portare nuovi sorrisi e nuovi trofei ai propri tifosi, perchè Messi & Co, da ieri sera, per quanto rimangano sempre fenomeni, sembrano un po’ meno extra e un po’ più terrestri.

 
Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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