Da uomo a mito. Ciao Diego

Buongiorno a tutti cari lettori, torniamo a scrivere oggi perchè avevamo necessità di assorbire la notizia e riflettere prima di fare qualche riflessione.
“Mito: Idealizzazione di un evento o personaggio storico che assume, nella coscienza dei posteri o anche dei contemporanei, carattere e proporzione quasi leggendarî, esercitando un forte potere di attrazione sulla fantasia e sul sentimento di un popolo…(Treccani).
Ecco, è passato poco più di una settimana da quando Diego Armando Maradona ci ha lasciato.
Sono passati poco più di 7 giorni da quando uno uomo dalla vita tormentata ma dai piedi “celestiali” è ufficialmente diventato “mito”.
Maradona nella sua vita ne ha combinate di tutti i colori, sia in campo (basta guardare i gol che riusciva a fare), sia fuori (si vedano i vari eccessi che hanno contraddistinto la sua vita extra-sportiva).
Maradona è stato ed è a maggior ragione oggi, un simbolo per un popolo, quello argentino, e per una città, Napoli, a cui ha dato sportivamente e umanamente tanto.
Sempre vicino ai più indigenti, spesso polemico con i poteri forti.
E’ stato uno sportivo, ma sicuramente è stato uno degli “dei” del pallone che hanno fatto la storia di questo sport.
Spesso però i miti ci lasciano nelle circostanze più inaspettate e misteriose, e purtroppo questo è capitato in questo caso.
La polizia argentina sta indagando su quello che è veramente accaduto. Ci sono degli indagati, ci sono dei sospetti, ci sono circostanze da chiarire e le eventuali responsabilità devono essere accertate.
Chi parla di responsabilità del medico, chi parla di morte naturale, chi comunque non dimentica il fisico, spesso messo a dura prova in questi anni.
Purtroppo dopo la morte abbiamo visto che c’è anche chi specula su questo evento: chi si fa i selfie (senza un minimo di contegno) con la salma a fianco, chi, invece, pensa all’eredità.
A volte è il mondo dei media, a volte è l’egoismo umano a mettere dei paraocchi e a non far vedere quello è veramente successo e a non far emergere i sentimenti più nobili dell’essere umano.
Certo, la scomparsa di una persona ha delle implicazioni (umane ma anche di carattere giuridico) e quella di una persona che ha fatto la storia ne ha probabilmente di ulteriori, ma in ogni caso si piange un uomo, in questo caso, un mito, e un minimo di rispetto dovrebbe esserci alla base di tutto.

Ora il mondo piange Diego. Le squadre che in questi giorni sono scese in campo lo hanno fatto ricordandolo con tributi e onori.
Se ne è pianta la dipartita terrena ben sapendo che ora tra gli dei del calcio c’è anche lui.
Ricordiamocelo al primo gol di mano, al primo gol fortunoso, al primo gol importante (per noi o per la nostra squadra), ricordiamocelo quando ci lamentiamo di qualche torto subito e ricordiamoci del comportamento civile e rispettoso che in campo lo stesso Maradona ha sempre dimostrato, come gli avversari hanno sempre riconosciuto.

La Serie A e le Coppe continuano con una perdita umana e sportiva notevole, ma con la consapevolezza di avere potuto assistere in questi anni a qualcosa di unicamente magico che ci ha sicuramente arricchito di fantasia, di sport e di emozione
Ci mancherai Diego.

Articolo di Kaiserniky
A Cura del Gruppo Giornalistico di ScudettoWeb

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